«I neri di Sgamar, taccuini, chine e schizzi febbrilmente accumulati in un sentiero che si sta ancora tracciando e che può scartare con violenza all’improvviso, raccolgono, come un bestiario
«I neri di Sgamar, taccuini, chine e schizzi febbrilmente accumulati in un sentiero che si sta ancora tracciando e che può scartare con violenza all’improvviso, raccolgono, come un bestiario medievale con accenti leonardeschi e durerarini, meravigliose creature acquatiche, pesci dai grandi occhi – gli stessi di alcuni suoi straordinari visi umani – asini volanti, scheletrici uccelli preistorici che annunciano tutti l’imminenza di un nuovo diluvio per un’umanità che ancora non ha conosciuto redenzione.» commenta lo storico dell’arte Paolo Arrigoni.